Vincenzo CelanoVincenzo Celano (Castelluccio Inferiore, 10 dicembre 1935[1]) è uno scrittore e divulgatore scientifico italiano. BiografiaNato da genitori contadini, da sempre ha coltivato due passioni per le quali è considerato uno dei massimi esperti[2]: il setter inglese e la beccaccia. Nel 1975, è stato infatti fondatore – insieme ad altri personaggi storici della cinegetica come Enrico Benedetti Roncalli ed Ettore Garavini – del Club Della Beccaccia[3], con l'intento di contribuire alla conservazione di questa specie scolopacidae mediante la salvaguardia degli habitat e un suo prelievo sostenibile. A suo tempo è stato anche promotore e fondatore in Basilicata del Gruppo Cinofilo Lucano, sostenendo la necessità di svolgere pure in Italia prove di lavoro per cani da ferma su beccaccia. Dal 1984 al 1989, si è fatto organizzatore, in seno al citato Club della Beccaccia, del premio letterario “L'arcera” (in giuria: Antonio Altomonte, Giorgio Barberi Squarotti, Piero Chiara, Gian Antonio Cibotto, Fausto Gianfranceschi, Cesare Marchi, Bruno Modugno, Franco Nobile, Enrico Vallecchi) con lo scopo di avvicinare, tramite il testo letterario, il più vasto pubblico dei lettori di quotidiani e rotocalchi ai temi e alla cultura venatoria. Dalla sua condizione di naturalista e cacciatore Vincenzo Celano ha tratto spunto e ispirazione per scrivere articoli e libri che hanno cercato di dare un più ampio respiro alla letteratura venatoria nel nostro paese, veicolandone una filosofia atta a rigenerarne cultura e tradizione. Nel 1978 gli viene assegnato il premio giornalistico nazionale “Castellare d'argento” e nel 1980 il premio letterario “Romagna 80” per il racconto ecologico. Approdato alla poesia, fra i riconoscimenti conseguiti, è da annoverare la vittoria, nel 1981, dell'importante premio per l'inedito “Città di Legnano-Giuseppe Tirinnanzi” (presidente della giuria Piero Chiara)[4]. Attualmente collabora alla rivista “Diana” e al “Quotidiano della Basilicata”. Si è laureato in Pedagogia nel 1972, a Salerno, con Pasquale Lo Re. Dopo aver lasciato l'insegnamento nel 1992, si è anche occupato di problemi socio-culturali, di regia teatrale dialettale e del recupero e valorizzazione delle tradizioni popolari locali. Da questi suoi interessi è nato, nel 2001, un museo della cultura contadina presso i locali della chiesa della Madonna della Neve in Castelluccio Inferiore. Della scrittura di Vincenzo Celano, Raffaele Nigro ha sottolineato la passionalità e il mistero che raccontano l'uomo e la natura con veemenza ed erotismo panico[5]. Piero Pieroni ha scritto: “tutta la scrittura di Celano è metaforica, ambigua, come sospesa fra realtà e immaginazione, fra verità e sogno o, meglio, incubo”[6]. Il 16 settembre 2014 il romanzo, L'animale a sei zampe, vince la XVII^ Ed. Premio Letterario Nazionale Carlo Levi, sezione Narrativa Regionale[7]. OpereDi argomento letterarioRomanzi e racconti
Poesie
Di argomento divulgativo-scientificoSaggi
Traduzioni
Di argomento vario
Note
Voci correlate
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