Markus WernerMarkus Werner (Eschlikon, 27 dicembre 1944 – Sciaffusa, 3 luglio 2016) è stato uno scrittore svizzero-tedesco. BiografiaMarkus Werner è nato a Eschlikon (canton Turgovia) nel 1944. Nel 1948 la famiglia si è trasferita a Thayngen (canton Sciaffusa), dove Werner ha frequentato le scuole e nel 1965 conseguito la maturità. Negli anni seguenti ha intrapreso studi di germanistica, filosofia e psicologia presso l'Università di Zurigo. Li ha conclusi nel 1974 con una tesi di dottorato su Max Frisch, la cui opera ha esercitato un grande influsso sulla scrittura dello stesso Werner. È stato professore al liceo cantonale di Sciaffusa: dapprima insegnante di ruolo (dal 1975 al 1985) e poi docente incaricato (dal 1985 al 1990). Ha esordito come scrittore all'età di quarant'anni con il romanzo Zündels Abgang. Dal 1990 si è dedicato esclusivamente all'attività letteraria. Negli ultimi anni, Werner è vissuto a Sciaffusa, dove è morto nel 2016. Ha vinto numerosi premi, tra i quali il prestigioso Hermann-Hesse-Literaturpreis (1999) e il Premio Schiller (2005). Nel fondo Markus Werner presso l'Archivio svizzero di letteratura si trovano appunti, abbozzi, manoscritti e dattiloscritti dei sette romanzi e materiali vari (recensioni, revisioni, supporti audiovisivi) cui si aggiungono appunti di viaggio, agende e documenti riguardanti la famiglia, la scuola e il periodo degli studi. I personaggi di WernerI protagonisti delle opere di Markus Werner hanno abbandonato la propria professione. Dalla loro prospettiva stupefatta e dolorosa Werner descrive in modo laconico e con umore la vita quotidiana. Nascono così episodi che mettono a fuoco con gran precisione di dettagli, talora grotteschi, l'organizzazione di un mondo che i personaggi werneriani non riescono a spiegarsi. Essi falliscono proprio per le perfidie apparentemente inoffensive del quotidiano, a causa dell'indifferenza della gente e delle loro anime fredde e ostinate. Il romanzo Zündels Abgang è preceduto da un'epigrafe emblematica tratta da Robert Walser: „A quanto pare non c'era nessuna ragione per infervorarsi.“ Anche i difetti umani vengono presentati in un tono generale tragicomico. I testi werneriani fanno vedere cose ovvie come se fossero stranezze di cui ci si stupisce e ci si meraviglia come bambini. I personaggi dei suoi romanzi rivendicano il diritto di avere delle debolezze e di poter sbagliare: “La certezza è caratteristica dello sciocco”, secondo un proverbio cinese riportato in Die kalte Schulter. Anelano tenerezza ma contemporaneamente maledicono spesso in tono aspro il mondo, i loro simili e non da ultimo loro stessi. Opere tradotte in italiano
Onorificenze
Bibliografia
Collegamenti esterni
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