Head-up display![]() L'head-up display (visore a sovrimpressione) è un tipo di display utilizzato in un aeromobile che permette la visualizzazione dei dati di volo (ad esempio quota, velocità e beccheggio) senza dover costringere lo sguardo a soffermarsi sui vari strumenti nella cabina di pilotaggio. Questo strumento è stato inizialmente introdotto per l'aviazione militare ma è stata in seguito adottato anche dall'aviazione civile, in uso fin dagli anni settanta, quando furono introdotti dall'Alaska Airlines sui propri jet di linea. Altri utilizzi sono sui veicoli terrestri e marittimi oltre che in varie applicazioni di altri settori, come quello automobilistico. Storia![]() Gli HUD si sono evoluti dal mirino a riflettore, una tecnologia di mira ottica priva di parallasse per aerei militari da caccia precedente alla seconda guerra mondiale[1]. Nel successivo mirino a giroscopio fu aggiunto un reticolo che si muoveva in base alla velocità dell'aeromobile ed al suo rateo di virata per calcolare la correzione di direzione necessaria per colpire un bersaglio durante le manovre. Durante i primi anni '40, il Telecommunications Research Establishment (TRE), responsabile dello sviluppo del radar britannico, scoprì che i piloti di caccia notturni della Royal Air Force (RAF) facevano fatica a reagire alle istruzioni verbali dell'operatore radar mentre si avvicinavano ai loro obiettivi. Tentarono di rimediare con l'aggiunta di un secondo display radar per i piloti, ma constatarono che questi avevano difficoltà a passare continuamente lo sguardo dallo schermo illuminato al cielo scuro per trovare l'obiettivo. Nell'ottobre del 1942 combinarono con successo l'immagine proveniente dal ricevitore del radar con una proiezione del loro mirino giroscopico GGS Mk. II su un'area piatta del parabrezza, e più avanti nel mirino stesso[2]. Un aggiornamento chiave fu il passaggio dal radar originale AI Mk. IV al radar a microonde AI Mk. VIII installato sul caccia notturno de Havilland Mosquito. Questo impianto produceva un orizzonte artificiale che facilitò ulteriormente lo sviluppo di HUD imbarcati sugli aerei[3]. Nel 1955 l'Ufficio per la Ricerca e lo Sviluppo Navale della Marina degli Stati Uniti effettuò alcune ricerche con un prototipo del concetto di HUD insieme a una barra di controllo laterale nel tentativo di alleggerire il carico di attività dei piloti che volavano sui moderni aerei a reazione, rendendo la strumentazione meno complicata durante il volo. Anche se quella ricerca non fu incorporata in nessun aereo di quel tempo, il rozzo HUD che avevano costruito aveva già tutte le caratteristiche delle moderne unità HUD di oggi[4]. La tecnologia HUD fu successivamente avanzata dalla Royal Navy nel Buccaneer, il cui prototipo volò per la prima volta il 30 aprile 1958. L'aereo era progettato per volare a bassissime quote ad altissime velocità e sganciare bombe in scontri della durata di pochi secondi. Per questi motivi, per il pilota non c'era il tempo di alzare lo sguardo dagli strumenti ad un mirino. Ciò portò al concetto di un “mirino d’attacco” (Strike Sight) che avrebbe combinato l'altitudine, la velocità, il mirino del cannone ed il collimatore per il bombardamento in un unico display simile a un mirino. Ci fu una feroce competizione tra i sostenitori del nuovo progetto HUD e quelli del vecchio mirino elettromeccanico, con l'HUD descritto come un'opzione radicale, persino temeraria. Il dipartimento Air Arm del Ministero della Difesa britannico sponsorizzò lo sviluppo di uno “Strike Sight”. Il Royal Aircraft Establishment (RAE) progettò l'apparato ed in questo momento può essere rintracciato il primo utilizzo del termine "head-up-display"[5]. Le unità di serie furono costruite da Cintel ed il sistema fu integrato per la prima volta nel 1958. L'attività sullo HUD della Cintel fu rilevata da Elliott Flight Automation e l'HUD del Buccaneer è stato fabbricato e ulteriormente sviluppato, continuando fino a una versione Mark III con un totale di 375 sistemi prodotti; gli fu dato il titolo "fit and forget" ("punta e dimenticatene") dalla Royal Navy ed era ancora in servizio circa 25 anni dopo. La BAE Systems, in qualità di successore di Elliotts tramite GEC-Marconi Avionics, rivendica il primo Head Up Display al mondo in servizio operativo[6]. Una versione simile che sostituiva le modalità di bombardamento con le modalità di attacco missilistico faceva parte dell'HUD AIRPASS adottato dall'English Electric Lightning. Nel Regno Unito, fu presto notato che i piloti che volavano con i nuovi mirini erano sempre più bravi nel pilotare. A questo punto, l'HUD estese il suo scopo oltre il puntamento delle armi, mirando al pilotaggio in generale. Negli anni '60, il collaudatore francese Gilbert Klopfstein creò il primo HUD moderno ed un sistema standardizzato di simboli HUD in modo che i piloti dovessero imparare solo un sistema e potessero più facilmente passare da un aereo all'altro. L'HUD moderno utilizzato negli approcci all’atterraggio in condizioni di volo strumentale fu sviluppato nel 1975[7]. Klopfstein è stato pioniere della tecnologia HUD nei jet da combattimento e negli elicotteri militari, con l'obiettivo di centralizzare i dati di volo critici all'interno del campo visivo del pilota. Questo approccio ha cercato di aumentare l'efficienza di scansione del pilota e ridurre la "saturazione delle attività" ed il sovraccarico di informazioni. L'uso degli HUD si espanse poi oltre gli aerei militari. Negli anni '70, l'HUD fu introdotto nell'aviazione commerciale e, nel 1988, la Oldsmobile Cutlass Supreme divenne la prima auto di serie con display a testa alta. Fino a qualche anno fa, questi velivoli erano gli unici aerei passeggeri commerciali disponibili con gli HUD: Embraer 190, Saab 2000, Boeing 727, Boeing 737-300, 400, 500 e Boeing 737 New Generation Aircraft (737-600,700,800 e serie 900). Tuttavia, la tecnologia sta diventando più comune, equipaggiando con display a testa alta aeromobili come il Canadair RJ, Airbus A318 e diversi business jet. Gli HUD sono diventati equipaggiamenti standard sul Boeing 787[8]. Inoltre, le famiglie Airbus A320, A330, A340 e A380 sono attualmente sottoposte al processo di certificazione di un HUD[9]. Gli HUD sono stati installati anche sullo Space Shuttle. CaratteristicheGli HUD hanno in comune le seguenti caratteristiche:
Il funzionamento dell'HUD è quindi incentrato nel proiettare l'immagine su di un elemento ottico in vetro trasparente (combiner). Inizialmente la fonte dell'immagine proiettata era uno schermo a tubo catodico (CRT), ma in seguito gli apparecchi successivi si sono basati sulle nuove tecnologie di micro-display, come i display a cristalli liquidi (LCD), i cristalli liquidi al silicio (LCOS), micro-specchi digitali (DMDs), diodi organici fotoemittenti (OLED) ed il laser. Alcuni HUD sperimentali lavorano invece scrivendo direttamente l'informazione sulla retina dell'utilizzatore usando un laser a bassa intensità. I display HUD sono stati ideati per i velivoli da caccia e più tardi per i piloti di elicotteri militari nel volo a bassa quota, per i quali il sovraccarico di informazioni era un problema non trascurabile, e per cui rivolgere lo sguardo alla strumentazione durante le fasi più concitate di volo poteva risultare fatale. Gli elementi fondamentaliUn tipico HUD contiene tre componenti principali: un proiettore, un combinatore e un computer di generazione video[10].
TipologieAd oggi esistono due tipi di HUD:
Molti caccia moderni (come F/A-18, F-16 ed Eurofighter) utilizzano contemporaneamente un HUD ed un HMD. L'F-35 Lightning II è stato progettato senza HUD, basandosi esclusivamente sull'HMD, rendendolo così il primo caccia militare moderno a non avere più alcun HUD fisso. GenerazioniGli HUD si possono suddividere in quattro generazioni, che riflettono la tecnologia utilizzata per generare le immagini:
Utilizzi e applicazioni![]() Oltre al settore dell'aeronautica, sono stati proposti e sperimentati per un gran numero di altri usi come:
Nel 2017 è arrivato sul mercato il primo HUD commerciale da moto, Nuviz. Si tratta di un accessorio da collegare al casco che propone un'esperienza d'uso simile a quella delle auto.[13] L'evoluzione della tecnologia degli HUD nel settore dell'auto vede la presenza di Hyundai, Jaguar Land-Rover e Stellantis come investitori[14]. I primi hud per auto sono previsti col gruppo General Motors entro fine 2023[15] CuriositàUbuntu, una distribuzione Linux, a partire dalla versione 12.04 LTS (Precise Pangolin), possiede una funzionalità all'interno del manager del desktop Unity chiamata HUD la cui utilità è simile a quella degli Head-up display[16]. Note
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