Dotato di un caratteristico quanto inimitabile stile vocale[4], è stato il cantante afro-americano che ha avuto il maggiore successo durante tutti gli anni cinquanta e nei primi anni sessanta. Il fascino del suo pianoforte è dovuto al suo stile vagamente blues ed influenzato dal boogie woogie.
Ultimo degli otto figli di Antoine Caliste Domino (1879–1964) e Marie-Donatille Gros (1886–1971), "Fats" Domino nasce in una famiglia dedita alla musica (suo padre era un apprezzato violinista) ed impara presto a suonare. A 14 anni, lascia la scuola per poter suonare in qualche locale notturno. È proprio in un locale che conosce il produttoreDave Bartholomew, con cui scriverà nel 1949 il suo primo pezzo di successo, The Fat Man, considerato uno dei primi pezzi rock and roll.
Domino ottenne grande visibilità in America con The Fat Man (1950, Imperial Records), secondo alcuni il primo vero disco di rock and roll, con un pianoforte ritmato e gli ormai classici vocalizzi di Domino. Il disco, un rifacimento di Junker's Blues di Champion Jack Dupree, fu un successo eccezionale, vendette più di un milione di copie raggiungendo il secondo posto della Billboard R&B Chart ed è entrato nella Grammy Hall of Fame Award nel 2016.
Il successo
Domino registrò poi una serie di successi con il produttore e coautore Dave Bartholomew, il sassofonista Alvin "Red" Tyler ed il batterista Earl Palmer. Altri musicisti degni di nota nella band di Domino erano: il sassofonista Reggie Houston, Lee Allen, e Fred Kemp che era anche il fidato capoband di Domino. Domino giunse infine nel mainstream pop con Ain't That a Shame (1955) che scalò la Top Ten, anche se a raggiungere il numero 1 fu la cover "bianca" di Pat Boone. Domino fece uscire una serie senza precedenti di 35 singoli che entrarono tutti in Top 40, tra cui Whole Lotta Loving, Blue Monday e una versione funky della vecchia ballata Blueberry Hill.
Fats Domino continuò a sfornare successi per la Imperial durante tutto il 1962. Cosa senza precedenti: tutti e 22 i dischi incisi per la Imperial furono hit su entrambi i lati, cioè sia la canzone incisa sul lato A che quella sul lato B (44 canzoni in tutto) entrarono in classifica. Dopo il passaggio alla ABC-Paramount nel 1963, però, la carriera di Domino ebbe un improvviso tracollo in classifica. Ottenne un successo da Top 40 per la ABC (Red Sails In The Sunset, 1963), ma alla fine del 1964 la British invasion aveva ormai cambiato i gusti del pubblico e la scalata delle classifiche per Domino era finita.
Ma, nonostante l'insuccesso commerciale, Domino continuò regolarmente ad incidere fino al 1970, e, sporadicamente, anche dopo. Continuò a fare concerti dal vivo molto seguiti per vari decenni e gli è stata riconosciuta una grande influenza sulla musica degli anni sessanta e settanta dagli stessi artisti dell'epoca: il pezzo Lady Madonna dei Beatles venne scritto da John Lennon e Paul McCartney per emulare lo stile di Fats Domino.
Domino riuscì a tornare in classifica per l'ultima volta nel 1968, ironia della sorte, proprio con una cover di Lady Madonna dei Beatles, che comparve al numero 100 per due settimane consecutive.
Il cantante e compositore nordirlandese Van Morrison incise una canzone dal titolo Domino, poi pubblicata nel suo album His Band and the Street Choir del 1970 proprio per omaggiare Fats Domino.
Negli anni ottanta decise che non avrebbe più lasciato New Orleans, godendo di una buona rendita per via dei diritti d'autore e non amando viaggiare, dichiarò che non avrebbe potuto trovare un cibo migliore da nessun'altra parte. Non lo dissuasero dal suo proposito nemmeno l'ingresso alla Rock and Roll Hall of Fame ed un invito a suonare alla Casa Bianca. Viveva in una villa del quartiere prevalentemente operaio di Lower 9th Ward, dove non era una cosa rara vederlo passare sulla sua Cadillac rosa acceso. Prendeva parte ogni anno al New Orleans Jazz & Heritage Festival e ad altri eventi locali con performance che mostravano un talento imperituro.
All'arrivo dell'Uragano Katrina a New Orleans, nell'agosto 2005, Domino decise di rimanere in casa con la sua famiglia, a causa dei problemi di salute della moglie. La zona in cui si trovava la sua casa, Lower 9th Ward, ha subito un grave allagamento e si è creduto che Domino ne fosse rimasto vittima, anche a causa di una scritta sul muro della sua casa che diceva "RIP Fats. Ci mancherai", la cui foto ha fatto il giro del mondo. L'11 settembre inoltre, l'agente di Domino, Al Embry, dichiarò di non averlo più sentito dopo l'arrivo dell'uragano.
Lo stesso giorno, la CNN ha diffuso la notizia che Fats Domino era stato tratto in salvo da un elicottero della Guardia Costiera. Sua figlia, la cantante gospelKaren Domino White, lo ha identificato da una foto mostrata sulla CNN. La famiglia Domino è stata poi trasportata al rifugio di Baton Rouge e accolta in seguito dal quarterback della Louisiana (nonché fidanzato della nipote di Fats Domino) JaMarcus Russell, che li ha ospitati nel suo appartamento. In un articolo apparso sul Washington Post[5] si diceva che venerdì 2 settembre la famiglia Domino avrebbe lasciato la casa di Russell dopo aver dormito due notti sul divano. "Abbiamo perso tutto", avrebbe dichiarato Domino secondo quanto pubblicato dal Post.
Nel gennaio 2006 sono cominciati i lavori per ricostruire la casa di Domino al Lower 9th Ward.
Fats avrebbe dovuto essere il primo artista in scaletta sul palco del Jazz & Heritage Festival 2006, ma, essendo molto malato, si è solo limitato ad un saluto dal palco. All'inizio del 2006 ha dato alle stampe l'album Alive and Kickin, il cui ricavato è andato alla Tipitina Foundation per musicisti indigenti. La canzone che dà il titolo all'album è stata registrata dopo Katrina, ma la maggior parte degli altri pezzi risalgono a sessioni inedite degli anni novanta.
Morte ed eventi postumi
Domino è morto il 24 ottobre 2017, nella sua casa di Harvey (Louisiana), all'età di 89 anni, per cause naturali, secondo l'ufficio del coroner.[6][7][8]
Il 25 giugno 2019, The New York Times Magazine ha riportato la notizia che Fats Domino è tra le centinaia di artisti il cui materiale sarebbe andato distrutto nell'incendio degli archivi della Universal nel 2008.[9]
Discografia
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