Noto per le sue capacità di poliglotta (si esprime correntemente in dieci lingue diverse[1]), si è distinto per il suo fervente supporto al ruolo internazionale della lingua francese, tema cui ha dedicato, in modo specifico, alcuni dei suoi libri.
Onorificenze
Nel 1981 riceve il Prix Volney per un suo lavoro sulla grammatica cinese[2].
Nel 1986 riceve sia il "Grand Prix de l'Essai" conferito dalla "Société des Gens de Lettres" che il "Prix de l'Académie Française per il suo lavoro "Homme de paroles".
Nel 1995 riceve anche la Médaille d'or du CNRS (Centre national de la recherche scientifique)[2].
Opere tradotte in lingua italiana
L'uomo di parole, Einaudi, Torino, 1989. (titolo originale:L'homme de paroles, 1985).
Storie e destini delle lingue d'Europa, La Nuova Italia, Scandicci, 1995. (tit. orig.:Le souffle de la langue: voies et destins des parlers d'Europe, 1992).
Morte e rinascita delle lingue, Feltrinelli, Milano, 2002. (tit. orig.: Halte à la mort des langues, 2001).
Altre opere
La Langue mbum de nganha cameroun - phonologie - grammaire, Klincksieck, 1970
Le problème linguistique des prépositions et la solution chinoise, 1975.