Nel 1939 il toponimo venne italianizzato in Arviè[11] e il comune incluse quello di Avise. Il toponimo e il territorio sono stati ristabiliti nel 1946.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Arvier sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 4 febbraio 1993.[12]
«Di azzurro, al leone d'argento, linguato di rosso, attraversato dalla fascia d'oro, caricata di tre rose di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.[13]»
L'emblema comunale riproduce, con minime varianti, quello della nobile famiglia de La Mothe che si stabilì ad Arvier alla fine del XIII secolo.[14]
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[15]
Monumenti e luoghi d'interesse
Il principale patrimonio monumentale e storico di Arvier è costituito dai resti del castello di La Mothe risalente alla fine del Duecento, dal castello di Arvier in località Grand-Haury, e dalla casaforte di Planaval, in Valgrisenche, la casaforte valdostana posta a maggior altitudine.
L'architettura religiosa è invece rappresentata dalla chiesa parrocchiale di San Sulpizio con il campanile romanico e della cappella di Rochefort, affacciata sul fondovalle dall'alto di un roccione e sita dove fino all'Ottocento si trovavano ancora i resti del Castello di Rochefort[16][17]. Particolarmente interessante è il borgo di Léverogne, dove le tracce del Medioevo si fondono armoniosamente con strutture più recenti.
Il Santuario di Notre-Dame a Rochefort.
Imbocco della strada vecchia (ante 1965) sulla statale 26, nei pressi della galleria Champrotard, sopra il villaggio di Mécosse: le due arcate intervallate da contrafforti seguite da cortina muraria per circa 25 metri (epoca romana).
In estate questo territorio è ideale per chi ama vacanze all'insegna della tranquillità e di salutari passeggiate ed escursioni in grandi boschi. Salendo, nella zona dei pascoli fino al limite dei ghiacciai del Doravidi e della Becca di Tos, sono percorribili panoramici sentieri.
Planaval, nella Valgrisenche, offre diverse possibilità agli amanti degli sport invernali: la sua pista di fondo, che si snoda ai piedi di una torre eretta nel XIV secolo, è anche il punto di partenza per splendidi itinerari di scialpinismo nel massiccio del Rutor.
La consorteria di Planaval
Nella frazione Planaval, pascoli e boschi, secondo un uso millenario, sono di proprietà collettiva della Consorterie de Planaval[20]
^ Regione autonoma Valle d'Aosta. Assessorato beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali., Comuni valdostani, su www.patoisvda.org. URL consultato il 27 luglio 2023.
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
Bibliografia
Arvier. Una comunità nella storia, Quart (Aosta), Musumeci, 2004, ISBN88-7032-712-4.
Arvier, a cura della Regione Autonoma Valle d'Aosta, edito in occasione del XXV Concours Cerlogne, Planaval (Arvier) 25-27 maggio 1987, Aosta, Tipografia Valdostana, 1987
(FR) Ambroise Roux, La paroisse d'Arvier. Son église, ses chapelles, ses curés, par un enfant du pais, Aoste, Imprimerie Catholique, 1985 [1910].