Alfredo Notte
Alfredo Notte (Macchiagodena, 1918 – Ostreni Vogel, 11 aprile 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale. BiografiaNacque a Macchiagodena nel 1918 all'interno di una famiglia di contadini.[2] Il 1º febbraio 1940, mentre lavorava come pastore e contadino, venne chiamato a svolgere servizio militare di leva nel Regio Esercito, assegnato all'arma di cavalleria.[3] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, venne inquadrato nel Gruppo "Lancieri di Aosta" di stanza in Albania, e dopo la fine del periodo di addestramento si imbarcò per raggiungere la città di Durazzo.[2] Il 28 ottobre 1940 il governo italiano decise di attaccare la Grecia, e in vista dell'offensiva egli fu assegnato al 3º Squadrone del VI Gruppo del Reggimento "Lancieri di Milano" (7º). Si distinse subito nel corso delle operazioni belliche offrendosi spesso volontario per ricognizioni a cavallo e per pattugliamento a piedi.[3] Il 6 aprile le forze tedesche attaccarono la Jugoslavia, per poi entrare in Grecia.[3] Il giorno 10 il comando italiano ordinò alle proprie truppe di passare all'offensiva generale contro l'esercito greco, attaccando in forze ove fosse possibile.[3] Al Reggimento "Lancieri di Milano" fu ordinato di muovere all'attacco in località Ostreni Vogel, nei pressi del torrente Drina con i combattimenti che imperversarono quasi due giorni, durante i quali caddero numerosi soldati di entrambe le parti.[3] Durante un furibondo combattimento a piedi egli venne raggiunto da una scarica di proiettili rimanendo ferito gravemente.[3] Con gli ultimi respiri incitò i suoi compagni a continuare l'attacco e a non curarsi di lui, e poco prima di spegnersi riuscì ad estrarre dalla tasca una cartolina scrivendovi sopra, con il sangue, il suo testamento spirituale: Caduto per la Patria.[3][2] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] Onorificenze«In due giornate di aspri combattimenti, primo tra i lancieri appiedati, si lanciava più volte all’assalto contro munite posizioni. Colpito a morte, continuava ad incitare i compagni a proseguire nella lotta ad oltranza. Prima di spirare, con uno sforzo sovrumano, riusciva a vergare il suo testamento spirituale, scrivendo col suo sangue su di una cartolina del reggimento: « Caduto per la Patria ». Riaffermava col suo gesto l’eroismo e la dedizione del soldato italiano alla Patria. Ostreni Vogel (Fronte greco), 10- 11 aprile 1941.[4]»
NoteBibliografia
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